Cosa facciamo

Accompagniamo il bambino fin dai primi giorni di vita e lungo tutto il suo percorso formativo.

L’essere umano percepisce ed agisce nel mondo utilizzando i cinque sensi, con il movimento, la postura, la manipolazione, l’interazione sociale, gli aspetti cognitivi ed affettivi. Quando uno di questi aspetti è debilitato, il bambino avrà bisogno di un aiuto per imparare a compensare e a sfruttare al meglio le competenze che possiede, imparando strategie compensatorie. 

L’autonomia di vita è il principale obiettivo.

Valutazione della visione funzionale

Valutazione della Visione Funzionale: può essere richiesta dalla famiglia, dal medico, dal terapista o dalla scuola. Dopo la raccolta dei dati sul bambino e la sua osservazione in situazioni reali, si esegue la Valutazione per capire come il bambino utilizza la sua vista nella realtà e quali sono le sue difficoltà. Questa Valutazione stabilisce un punto di partenza proponendo mezzi ausiliari, adattamenti ambientali e materiali adeguati. Le informazioni raccolte saranno poi utili a tutti per lavorare con il giovane in modo mirato.

Low vision e pedagogia precoce

Low Vision e Pedagogia precoce: intervento sullo sviluppo globale del bambino tramite esperienze sensoriali diverse e in svariate situazioni, affinchè egli possa crescere in modo armonioso e costruirsi un’immagine di sé nel tempo e nello spazio. I contrasti, le luci e i colori sono fondamentali, come lo sono le esperienze che la vita quotidiana offre al piccolo che sta crescendo.

Presa a carico del bambino:

  • Visite a domicilio e sostegno alla famiglia per la conoscenza dell’andicap;
  • Low Vision Training;
  • sviluppo di strategie compensatorie alla vista;
  • esplorazione sensoriale, esperienze propriocettive e vestibolari;
  • motricità globale e fine;
  • spostamenti e orientamento;
  • competenze ritmiche;
  • sviluppo del gioco;
  • comunicazione e comprensione;
  • stimolazione di esercizi cognitivi, emozionali e sociali;
  • preparazione alla scuola;
  • attività della vita quotidiana;
  • accompagnamento a nidi e scuole dell’infanzia con passaggi alla scuola elementare;
  • sostegno e collaborazione con la famiglia, medici, terapisti e docenti.
Ergoterapia

Ergoterapia: si lavora attraverso il gioco, le esperienze pratiche e le attività della vita quotidiana. Si esercitano, si sperimentano e si imparano tutte quelle strategie e abilità motorie (globali, fini, vestibolari e sensoriali) necessarie per far crescere il bambino con un bagaglio ricco di esperienze, per diventare degli adulti sereni e autonomi.

Presa a carico del bambino e del ragazzo:

  • Low Vision Training;
  • apprendimento di strategie sostitutive e compensatorie alla vista;
  • sviluppo motorio (globale e fine), cognitivo e sensoriale;
  • sostegno nello sviluppo del gioco;
  • indipendenza nelle attività quotidiane;
  • sostegno e collaborazione con la famiglia, terapisti, medici e docenti.
Mobilità

Mobilità: si aiuta il giovane a muoversi in modo autonomo, strutturato e sicuro. Le lezioni di mobilità sono personalizzate e molto diverse, a dipendenza che esse siano rivolte a persone cieche o ipovedenti, a bambini o adulti, in campagna o in città.
Presa a carico del bambino e del ragazzo:

  • apprendimento dell’utilizzo dei mezzi ausiliari: bastone, lettura di cartine, monocoli, …
  • sicurezza: protezione agli ostacoli;
  • indipendenza: autonomia negli spostamenti in luoghi conosciuti e sconosciuti (studiare e analizzare i percorsi con maquettes e cartine);
  • sostegno e collaborazione con la famiglia, terapisti, medici e docenti.
Consulenza scolastica

Consulenza scolastica: la vista è importante per accedere alle informazioni (comprensione, formazione di immagini mentali, visione lontano e vicino, ritmi di lavoro, materiali, ausili, …). Adattare il materiale e utilizzare mezzi ausiliari è imperativo per un adeguato apprendimento. Si accompagnano e si seguono tutti i Progetti scolastici nei vari gradi di scuola collaborando, in incontri di Rete, con tutte le persone che seguono il bambino (famiglia, docenti, terapisti, medici). Dopo l’osservazione dell’ambiente scolastico e la Valutazione della Visione Funzionale, si propongono adattamenti, materiali adeguati e mezzi ausiliari per far fronte ai bisogni giornalieri dell’allievo.

Presa a carico del bambino e del ragazzo:

  • Visite a domicilio e sostegno ai ragazzi e alla famiglia per la conoscenza dell’andicap;
  • accompagnamento e sostegno dei ragazzi, dei docenti, dei terapisti nel percorso scolastico;
  • collaborazione con le scuole e messa a disposizione di materiale adattato;
  • consulenza per postazioni di lavoro;
  • collaborazione con la scuola per la gestione del passaggio SI – SE – SM – Scuole Superiori – Apprendistato;
  • consulenza per una scelta mirata dei mezzi ausiliari e eventuali lezioni per apprenderne l’uso: lenti, lampade, mezzi elettronici, PC con Programmi specifici, Tablet, … 
  • sostegno e collaborazione con la famiglia, terapisti, medici e docenti;
  • sensibilizzazioni (conoscere la cecità e l’ipovisione) in scuole professionali e classi con allievi ciechi e ipovedenti (mettersi nei panni di … conoscere per capire, per meglio accogliere e intervenire).
Attività di gruppo

Attività di gruppo: durante l’anno si organizzano uscite culturali, attività di cucina, Colonia estiva, giornate per gli adolescenti e momenti sportivi. Questi incontri sono occasioni che favoriscono la condivisione delle proprie esperienze in un ambiente conviviale e ricreativo. I giovani imparano a muoversi in nuovi ambienti allenando le molteplici abilità necessarie per la vita quotidiana (mobilità, relazioni sociali, intraprendenza, aiuto reciproco, …). Obiettivi:

  • permettere di scoprire e di sperimentare delle attività di carattere sportivo e ludico;
  • favorire gli scambi fra i ragazzi;
  • aiutare a meglio capire e integrare il proprio andicap visivo.
Sensibilizzazioni

Sensibilizzazioni: far conoscere le particolarità della cecità e dell’ipovisione.

  • Scuole professionali: Mettersi nei panni di …, conoscere per capire, per meglio accogliere e intervenire;
  • Famigliari e docenti: capire meglio le particolarità del bambino per meglio seguirlo; 
  • Compagni di classe: descrivere e utilizzare i mezzi ausiliari presenti in classe e capire le difficoltà del compagno.

Bisogna partire dall’idea che deficit visivo non vuol dire deficit intellettivo e quindi non impedisce un normale apprendimento. Non esiste un solo percorso formativo, in quanto non esiste un solo tipo di ragazzo. Se si riesce a creare un ambiente dove ognuno è rispettato con le proprie particolarità, difficoltà e potenzialità, l’inclusione sarà una realtà.